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Un intervento nelle scuole guida per prevenire il game over

Stai guidando sulla 5a avenue di New York, tutto procede bene. Una birra? Un aperitivo? Sensazione di testa leggera, lieve torpore, sensi ovattati. Un’altra birra. I contorni si fanno meno nitidi, curva stretta a destra, frenata lunga. Un’altra birra. Il campo visivo comincia a restringersi. Un’altra birra. Visione offuscata, riflessi rallentati, guida a scatti. Curva a sinistra, attento allo spartitraffico!! Game over.

Tranquilli era solo un simulatore. E non siamo a New York ma in una delle tante autoscuole che anche quest’anno hanno aderito al progetto l’“alcol non sa guidare”, riproposto dopo la buona riuscita della fase sperimentale dello scorso anno…

L’intervento di prevenzione del Servizio Territoriale Dipendenze Patologiche dell’Asur 9, è stato per quest’inverno fortemente appoggiato e sottoscritto dalla Questura di Macerata che, dopo i rilevamenti effettuati la scorsa estate in tema di alcol e guida in stato di ebbrezza, ha individuato nella provincia dei “Trigger points”, cioè delle aree calde in cui la problematica alcol-guida è alquanto significativa. Perciò, dopo un tavolo di trattativa, promosso dalla Procura e dalla Prefettura, con diverse parti sociali, tra cui i Dipartimenti Dipendenze Patologiche di Macerata-Camerino e quello di Civitanova, si è pensato di ampliare la prevenzione del fenomeno a partire da interventi, assolutamente gratuiti, nelle scuole guida, grazie all’utilizzo dei fondi del progetto “Sicura;)mente”. Nello specifico le aree calde individuate fanno capo al territorio di Macerata, Recanati/Porto Recanati e Matelica, ma si è preferito estendere il raggio d’azione anche a Camerino e San Severino aumentando così il numero delle scuole guida coinvolte.

Perché le scuole guida? Beh, innanzitutto perché la guida sotto l’effetto dell’alcol rappresenta un importante fattore di rischio nella genesi di incidenti stradali gravi, rischio che si aggira intorno al 30% su base nazionale e che incrementa all’aumentare del tasso alcolemico del guidatore.
Se consideriamo anche le ultime statistiche (Istituto Superiore di Sanità, 2008), sono 9 milioni gli over 11 a rischio alcol, 740 mila i minori tra gli 11 e i 15 anni consumatori a rischio, 195 mila le persone che muoiono ogni anno nell’Unione Europea per problemi legati all’alcol, che rimane attualmente la prima causa di morte tra i giovani sotto i 24 anni.
Cosa fare dunque? Ciò che possiamo fare, per tentare di arginare il fenomeno, sono dei progetti di prevenzione e di informazione sui rischi derivanti dall’interazione dell’alcol e guida. Ciò che tuttavia dobbiamo fare, sono buoni progetti di prevenzione: degli interventi cioè che lascino un segno nella persona e che soprattutto permettano di sviluppare un senso critico nei confronti del problema trattato.
Per tentare l’impresa sono necessarie competenze professionali nell’informare, intrattenimenti per coinvolgere l’utente in prima persona, spazi di confronto e condivisione per sviluppare il senso critico, linguaggio e mezzi comunicativi leggeri e divertenti per una diversa visione ed approccio alla tematica.
L’“alcol non sa guidare” perciò vuole nascere con questo intento e queste modalità, per informare sui rischi conseguenti l’abuso di alcol ed in particolare su quanto l’alcol possa condizionare negativamente la guida.
L’intervento della durata di 1 ora e 45, è effettuato da due operatori, psicologi del Servizio, ed è suddiviso in 4 parti. Nella prima si approfondiscono tematiche come l’uso e l’abuso alcolico, si spiega agli allievi il meccanismo di azione psicofisico, l’assorbimento ed il metabolismo dell’alcol. Nella seconda parte si esamina l’attuale normativa vigente in materia di alcol e guida e si mostra il funzionamento dei principali etilotest elettronici e chimici sui volontari che vorranno sperimentarli. La terza parte dell’intervento simula gli effetti della guida in stato di ebbrezza: si mette a disposizione un videogioco simulatore di guida per riproporre in modo soggettivo la percezione del guidatore all’aumentare dell’alcolemia. Infine, all’autoscuola ed ai partecipanti, vengono lasciati materiali divulgativi ed informativi sull’alcol e la guida: opuscoli, etilotest monouso ed altri gadget.

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